Le Immagini della Fantasia, 1983-2023

Immaginate un borgo nel profondo Veneto, alle pendici del Cansiglio, che si trasforma in un teatro a cielo aperto dove mangiafuoco, burattinai e saltimbanchi divertono grandi e piccini alla luce ancora calda di inizio autunno. Un paesino in cui l’attività principale è la coltivazione della capacità di sognare ad occhi aperti. Questo è Sarmede.

Situato nella parte nord della provincia di Treviso, al confine con il Friuli, questo luogo ha nel proprio DNA la caratteristica di essere un crocevia di storie ed esperienze umane che lo hanno caricato di un’energia positiva, fatta dei desideri e delle speranze che qui si sono incontrate. La si sente sulla pelle man mano che ci si avvicina uscendo dalla periferia commerciale di Conegliano e avviandosi verso nord tra le vecchie case coloniche e i campi coltivati: guardando leggermente a sinistra si intravede Vittorio Veneto con quel panorama immortalato in tante pale d’altare di Cima da Conegliano.

Da quarant’anni Sarmede è la sede della Mostra Internazionale d’illustrazione per l’Infanzia, Le Immagini della Fantasia, un evento che nel tempo ha attirato più di 800 mila visitatori, generato oltre 400 mostre nel mondo -portando le immagini qui presentate al Centre Pompidou di Parigi, al Reina Sofia di Madrid, all’europarlamento di Bruxelles e persino al Partenone di Atene – e diventando un appuntamento fisso per gli esperti del settore.

Štěpán Zavřel, Le colline di Sarmede, anni 80, cm 70×100

Tutto è nato da un’idea di Štěpán Zavřel, cecoslovacco fuggito dall’altra parte della cortina di ferro nell’estate del 1959. Dopo un peregrinaggio artistico per l’Europa trovò qui, alla fine degli anni 60, il luogo perfetto in cui costruire il proprio porto sicuro: una casa-rifugio in cui ricambiare l’ospitalità dei tantissimi cari amici che lo avevano conosciuto e aiutato nel tempo, e in cui coltivare e condividere la propria arte.

Štěpán Zavřel

Zavřel, si è sempre dedicato al mondo della fantasia pura e positiva, quella che caratterizza l’immaginazione dei più piccoli e che si dimentica troppo presto crescendo. Nel campo dell’editoria per bambini trovò il modo più adatto per concentrarsi sul disegno mantenendo quel suo stile dalla spiccata vena immaginifica e delicata in cui l’acquerello è il medium prediletto. Ebbe un successo incredibile.

Era partito, come moltissimi altri, dall’esperienza della Fiera del Libro per ragazzi di Bologna dove aveva conosciuto i primi colleghi illustratori e si era interfacciato con il mondo dell’editoria. Decise però di creare a Sarmede qualcosa di diverso, di unico e in grado di restituire all’illustrazione quell’importanza e dignità artistica che spesso non veniva colta dalla maggior parte delle persone.

A Sarmede la Mostra dell’Illustrazione dura tre mesi e mezzo, è organizzata per sezioni tematiche ed ha un direttore artistico e una giuria che selezionano gli artisti migliori da esporre. Nessun disegnatore con book zeppo di fogli sotto il braccio che gira come una trottola tra gli stand delle case editrici in cerca di un contratto: al massimo qui i giovani artisti venivano e continuano ad arrivare per presentarsi ai grandi maestri dell’arte dell’illustrazione e ricevere pareri, consigli, e, a partire dal 1988, inviti ad iscriversi alla Scuola d’Illustrazione appena istituita.

La mostra dal 2002 ha luogo negli spazi della Casa della Fantasia, un edificio nel centro cittadino attrezzato anche per lo svolgimento di tutte le attività didattiche dedicate ai bambini e alle loro famiglie: è uno spazio che permette di staccare dalle incombenze del mondo esterno; in cui ritagliarsi il tempo per leggere o ascoltare una storia e scoprire nuovi mondi.

La Casa della Fantasia, sede della Mostra e della Fondazione Štěpán Zavřel

Quest’anno la direzione artistica è stata assegnata a Gabriel Pacheco, artista messicano classe 1973 che con il surrealismo delicato e malinconico dei suoi pastelli ha ricevuto riconoscimenti internazionali. In mostra sono esposte 350 opere di oltre trenta illustratori provenienti da quindici paesi: la sezione Paronama è intitolata La sostanza poetica e presenta le tavole tipografiche di progetti editi e inediti di quindici artisti internazionali.

La Casa della Fantasia, interno: sala della sezione Giochi Poetici

Nella sezione dedicata alla pedagogia, Giocattoli Poetici, spicca l’opera di Rufina Bazlova, artista bielorussa che recupera la trama del punto croce per creare un pattern bicromo (rosso e bianco) con cui rappresentare episodi politici e sociali della storia corrente. La sezione Tema intitolata Sogni, ricordi e altre poesie vuole omaggiare la prima edizione della mostra riproponendo le opere degli artisti che vi parteciparono: tra tutti spicca il nome di Leonora Carrington, scelta come artista di riferimento per la Biennale 2022 proprio in virtù del suo lavoro di illustratrice di mondi fantastici. A questa si affianca la mostra speciale Storie d’amicizia e d’Arte, che propone alcune tavole di illustratori legati a Sarmede: David McKee, Emanuele Luzzati, Květa Pacovská, Jindra Čapek e Józef Wilkoń. Guardando queste immagini anche per i più grandi è impossibile non riscoprire ricordi d’infanzia. Una parte della mostra è naturalmente riservata agli artisti della Scuola d’Illustazione di Sarmede.

Květa Pacovská, Il Clown

Ospite d’onore è l’artista Johanna Concejo, illustratrice di origine Polacca che dal 1994 vive in Francia, famosa anche per la collaborazione con la pluripremiata scrittrice polacca Olga Tokarczuk (Premio Nobel 2018), per il libro L’anima Smarrita. A lei è dedicata una mostra che spiega il processo creativo che porta alla realizzazione di un libro illustrato, sono quindi proposti album d’artista e i prototipi di alcuni libri dal formato particolare: Ksiaze w cukierni, Un price à la pâtisserie, è un racconto a fisarmonica lungo più di sei metri la cui fragilità materiale intende esaltare la semplicità e delicatezza delle piccole gioie della vita.

Nourish Sadeghian, Dal’s daughter, 2022, Iran

L’illustrazione ha lo scopo di raccontare una storia in poche indimenticabili immagini. Non importa quanto lungo sia il testo e in che lingua sia scritto, tramite le immagini la storia si racconta oltre ogni confine politico e culturale perché scaturisce e si nutre della semplicità ingenua che è innata in ognuno di noi.

Johanna Concejo, Un prince à la patisserie, 2015

Stepan si definiva un apolide, lo era in tutto e per tutto: parlava diverse lingue, continuò a viaggiare per tutta la vita, e riuscì nell’impresa di trasformare il piccolo borgo sconosciuto di Sarmede in un centro nevralgico del mondo della fantasia, il Paese delle Fiabe, in cui ogni anno giungono persone e storie da ogni parte del mondo. Il tutto viene portato avanti dalla Fondazione Stepan Zavrel, nata dopo la morte dell’artista e che continua di anno in anno a organizzare e gestire la Mostra Internazionale. Non pedete l’occasione di visitare questa edizione così speciale. C’è tempo fino al 19 Febbraio.

 
























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